Progetto “Prospettive di Architettura Resiliente”

Visionario e particolarmente attuale è il tema  del progetto Prospettive di Architettura Resiliente, promosso dall’Istituto Italiano di Cultura di Melbourne, a cura dell’architetto ricercatore Santina Di Salvo, che prevede il coinvolgimento di professionisti e ricercatori italiani, autorevoli e attivi nel panorama nazionale e internazionale.

L’esplosione della pandemia di Covid-19 e i problemi ad essa connessi, come l’interruzione degli spostamenti tra i luoghi, la necessità di osservare il distanziamento fisico tra gli individui, il rallentamento delle attività di lavoro svolte fino a un anno fa a livello globale, hanno amplificato le osservazioni sull’Architettura contemporanea e sollevato nuove questioni cruciali sulla sua evoluzione. Come si sta trasformando la città? Siamo in grado di costruire per il prossimo futuro un’Architettura che sia in grado di adattarsi ai nuovi equilibri che le questioni attuali ci impongono? È possibile ridurre notevolmente il consumo di energia? Cosa vuol dire essere sostenibile e resiliente? Come riorganizzare gli spazi?

Attraverso una serie di sei documentari, interconnessi da un fil rouge che percorre il racconto, saremo condotti in un viaggio emozionale che ci spingerà verso la conoscenza di un’Architettura che diventa flessibile, che si piega e si adatta al clima e agli eventi catastrofici.

Architetti e Ricercatori coinvolti

A partire dalle visioni di Giovanni Podestà, Partner e Project manager dello Studio degli Architetti Massimiliano e Doriana Fuksas a quelle di Michele Pasca Di Magliano, Director presso Zaha-Hadid Architects, dalla rivoluzione verde e la facciata vivente di Stefano Boeri alle ricerche attuali e attivissime sui materiali innovativi di Carla Langella della UniCampania e di Consuelo Nava e Martino Milardi della Università Mediterranea di Reggio Calabria, alle Comunità Resilienti di Alessandro Melis alla Biennale di Architettura di Venezia, gli utenti entreranno nell’essenza di materiali che imitano e rispettano la natura.

 

Materiali ed edifici che perdono l’equilibrio per ritrovarne uno nuovo

Ci immergeremo in una riflessione olistica sui nuovi modi del fare Architettura, portando il futuro a oggi, affrontando in maniera concreta i problemi attuali di ecosostenibilità e vivibilità degli spazi.

I progetti e le ricerche contemporanee proposte durante i sei incontri rappresentano un canale di dialogo per gli studiosi dell’Architettura, del Design e dell’Urbanistica, al fine di stimolare il pensiero critico per lo sviluppo del talento e l’approfondimento di idee creative e innovative per una progettazione resiliente e dirompente.

Le riprese sono iniziate il 30 settembre 2021 e si concluderanno  il 30 dicembre 2021. Seguirà il calendario della presentazione dei documentari al pubblico.

PROGRAMMA

Gli studi sui materiali con i quali gli edifici sono costruiti, il concetto di città,  il modo di vivere gli edifici sono oggetto di continue ricerche dirette all’individuazione di un’Architettura innovativa che per il prossimo futuro sia in grado di sostenersi da sola, di ridurre notevolmente il consumo di energia, di essere insomma sostenibile e resiliente.

A tal fine, il progetto Prospettive di Architettura Resiliente promuove la conoscenza di progetti di Architettura e ricerca contemporanea, fornendo informazioni sullo best practices e lo sviluppo delle idee più attuali di architetti e ricercatori autorevoli italiani e il loro contributo all’Architettura Resiliente del futuro.

Professionisti Architetti, Professori e Ricercatori Universitari

Curatore: Santina Di Salvo, Architetto PhD,  Ricercatore esperto di materiali bioispirati. Cultore di laboratorio di Progettazione esecutiva dell’architettura al Dipartimento di Architettura di Palermo

Giovanni Podestà dello Studio di Architettura Fuksas, con sede a Roma, Parigi, Shenzhen, Dubai.

Michele Pasca Di Magliano, Architetto Direttore presso Zaha-Hadid Architects.

Stefano Boeri Architetti con sede a Milano, Shanghai, Tirana.

Carla Langella, Architetto Professore Associato alla Università Luigi Vanvitelli.

Consuelo Nava, Architetto Ricercatore all’Università Mediterranea di Reggio Calabria; Martino Milardi, Architetto Professore Associato, Responsabile TCLAb all’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

Alessandro Melis, Architetto Professore Ordinario a Portsmouth.

1. La Teoria del Caos

Studio Fuksas Architetti: Ripartiamo! Resilienza post pandemia e nuove possibili riconnessioni.

Presentazione e proiezione del documentario-contributo su Ripensare il concetto stesso dell’abitare, reintegrando i tre spazi del vivere quotidiano dell’uomo che l’Illuminismo e la Rivoluzione Industriale hanno scisso: il luogo dove si abita, quello dove si lavora e quello del tempo libero. Unire le tre funzioni, in una sorta di Nuovo Umanesimo.

A partire dalle considerazioni e dalle riflessioni sollevate dalla pandemia di Covid-19, Giovanni Podestà racconta come sia necessario, ora più che mai, rivoluzionare il concetto stesso del vivere in un luogo. Il loro è un ripensamento dell’Architettura nel contesto urbano contemporaneo dove abitare, lavorare, passare del tempo libero in maggiore sicurezza, considerando anche il caso di eventi che potrebbero essere non più eccezionali come le pandemie. Secondo la visione innovativa dell’Architettura dei Fuksas, è necessario ripensare gli edifici prevedendo spazi comuni condivisi, come piani liberi e flessibili che possano anche trasformarsi, qualora fosse necessario, in luogo di primo soccorso e di isolamento.

2. Architettura sostenibile per il futuro

Michele Pasca Di Magliano: Ripartire vuol dire Adattarsi: progettare per esigenze in evoluzione.

Presentazione e proiezione del contributo su Passioni e visioni di Architettura del futuro attraverso l’impatto tecnico e formale della tecnologia e dei fenomeni culturali globali.

Ripartire dalla pandemia significa anche trovare un modo di adattarsi ai nuovi e imprevedibili eventi, alcuni già conosciuti, come gli effetti del cambiamento climatico. L’Architetto Michele Pasca Di Magliano, Direttore presso Zaha Hadid Architects, ci racconta un modo rivoluzionario del fare Architettura spiegandoci l’evoluzione della progettazione parametrica. Partendo dalle numerose esperienze in Italia dello studio la progettazione parametrica ha permesso una continua trasformazione e adattamento per rispondere a progetti di scala e complessità sempre crescente. Il concetto di frammentazione e l’idea di astrazione ed esplosione, de-costruendo le idee della ripetitività e della produzione di massa,  permette di ridurre l’Architettura ai suoi elementi essenziali puri, che vengono integrati alla topografia naturale mediante sistemi artificiali molto complessi, studiati a partire dall’applicazione delle più avanzate tecnologie costruttive, allo scopo di comporre nuovi paesaggi urbani. Un modo di “piegarsi” senza rinunciare alle ambizioni funzionali di un luogo o di un oggetto di design.

3. Attorno al bosco

Stefano Boeri Architetti: L’edificio resiliente è verde: il bosco verticale e la forestazione urbana.

Presentazione e proiezione del contributo sulla rivoluzione green.

È possibile realizzare un edificio che si muove e che respira, esattamente come un organismo vivente. Sulle tematiche di facciata vivente e riforestazione urbana lavora lo studio di Architettura di Stefano Boeri. Secondo la sua visione, l’edificio resiliente è bio e respira. La realizzazione di questa visione è l’iconico Bosco Verticale a Milano, esempio di sviluppo urbano virtuoso ed esportabile. Un progetto che, attraverso la densificazione verticale del verde, si propone di incrementare la biodiversità vegetale e animale dentro il cuore di una metropoli, riducendo l’espansione urbana e contribuendo anche alla mitigazione del microclima.

4. La resilienza del progetto bioispirato: dalla cura per il design al design della cura

Carla Langella: Come possiamo adattarci bene se non ci avviciniamo alla natura? E se guardassimo indietro per andare avanti?

Presentazione e proiezione del contributo sulle opportunità del progetto integrato con la biologia. Dalle riflessioni scaturite dagli interventi precedenti sorge una domanda: come possiamo adattarci bene e far sì che un edificio si comporti cme un organismo vivente se non ci avviciniamo in modo diverso alla natura, senza pensare di governarla a tutti i costi?

Questa domanda ci pone delle riflessioni su questioni come il trasferimento di funzionalità, la costruzione di analogie tra le domande progettuali e le risposte della natura a esigenze del vivere, come quelle di adattamento. Carla Langella ci spiega che per fare design biospirato è necessario conoscere a fondo i principi, le logiche e le strutture della natura, per trasferirle al prodotto. Ma la Natura ha elaborato in milioni di anni soluzioni a problemi specifici cui l’Architettura può ispirarsi per risolvere i medesimi problemi. Così l’edificio Resiliente è il frutto di un progetto bioispirato, a partire dallo studio dei materiali che vanno a comporlo. Le opportunità che la Natura offre per l’elaborazione del progetto integrato con la biologia sono moltissime, ma non si tratta di copiarne le forme, bensì di capirne il meccanismo

5. La ricerca resiliente

Consuelo Nava e Martino Milardi: Approcci bioclimatici nella progettazione urbana e degli edifici.

Presentazione e proiezione dei contributi su ricerche all’avanguardia all’Università Mediterranea di Reggio Calabria dove, dal paradigma ecologico alle sperimentazioni progettuali della transizione, fermentano soluzioni per il progetto architettonico sostenibile.

Consuelo Nava presenta la ricerca S2 Home, modulo abitativo “off-site” e “off-shore”: il progetto “double safety home” persegue un doppio livello di sicurezza, sismica e sociale/ambientale, con un S2Home, modulo abitativo che risponde a requisiti di autonomia energetica e prefabbricazione evoluta. Martino Milardi presenta il Building Future Lab: il laboratorio già operativo presso l’Ateneo di Reggio Calabria, rappresenta un caso unico nel panorama internazionale, un riferimento scientifico e tecnologico di eccellenza nel settore delle costruzioni e si candida ad essere un grande attrattore scientifico e tecnologico che si avvale di una fitta rete di partners e presenta punti di forza evidenti, per il settore ambiente e i rischi naturali connessi.

Il Padiglione delle Possibilità

Alessandro Melis: Una visione d’insieme.

Presentazione e proiezione del contributo sulla mostra-laboratorio delle Comunità Resilienti, temi e progetti di ricerca, e sugli aspetti rilevanti della crisi ambientale. Il contributo rappresenta una riflessione sulle urgenze dell’Architettura e suggerisce prospettive future per le periferie delle città ed opportunità per la ridefinizione del ruolo strategico e multidisciplinare dell’Architettura.

La resilienza è un concetto radicale ma dobbiamo darne una visione d’insieme. La visione che ci forniscono le Comunità Resilienti di Alessandro Melis. L’Architetto Melis quest’anno cura il padiglione Italia 2021 alla Mostra Internazionale di Architettura alla Biennale di Venezia. Il Padiglione, detto il “Padiglione delle Possibilità”, è un contenitore che si articola in una mostra-laboratorio fra elementi formativi ed esperimenti di ricerca. Infatti sono esposti tutti i prodotti di ricerca per un’Architettura davvero sostenibile, che guarda avanti e che propone processi e progetti innovativi per affrontare e uscire dalla crisi – ambientale, climatica, pandemica – mettendo in evidenza due aspetti rilevanti del nuovo modo di fare Architettura: la questione sociale e le conseguenze sulla salute.

 

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