La casa naturale con l’Architettura bioclimatica. Edifici evoluti e ad energia zero

Ci sono due obiettivi, che sono i requisiti più importanti da raggiungere per chi si occupa di edilizia residenziale, oggi più che mai: 

Il Benessere degli utenti e l’Economia di gestione degli edifici. Entrambi gli obiettivi possono essere raggiunti con la bioedilizia e la realizzazione di una casa ecosostenibile.  

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Tuttavia, affinché una casa o un’abitazione sia ecosostenibile o eco compatibile non basta che sia dotata di impianti efficienti. L’obiettivo da raggiungere attraverso la bioedilizia è di rendere gli edifici sempre meno energivori.

Nell’ambito delle applicazioni per l’architettura biomimetica, ove i materiali utilizzati imitano la natura in forma e comportamento, la bioclimatologia studia i rapporti che si instaurano fra clima e vita e, in particolare, studia il rapporto tra uomo e casa, tenendo conto del tipo di clima nel quale essa si colloca (Leggi l’esempio di edilizia bioclimatica del Metropol Parasol).

Quindi, l’Architettura bioclimatica riguarda un complesso di soluzioni progettuali e architettoniche che assicurano il mantenimento di condizioni di benessere in un edificio, minimizzando l’uso di impianti tradizionali che richiedono consumi energetici da fonti esauribili, quindi non rinnovabili.

Se un edificio utilizza fonti energetiche rinnovabili per la sua climatizzazione, occorre che il suo involucro, seconda pelle dell’edificio, sia in grado di gestire in modo dinamico i flussi energetici in entrata e in uscita, considerando guadagni e perdite.

Come si elabora un progetto bioclimatico per un edificio evoluto

In fase di progetto, bisogna considerare le variabili relative a: 

  • caratteri del sito, climatici e geografici nel quale è inserito; 
  • forma urbana, densità e conformazione del tessuto edilizio del sito; 
  • caratteri antropici del sito relativi alle industrie, infrastrutture, emergenze monumentali limitrofe; 
  • forma dell’edificio relativa alla sua tipologia, alla forma planimetrica, alla sua compattezza, alla configurazione dell’involucro, alla disposizione degli ambienti interni.

Pertanto, oggi la progettazione deve essere necessariamente ecocompatibile e coinvolge i livelli di progettazione: ambientale, tipologica, tecnico-costruttiva e impiantistica. 

L’Architettura ecosostenibile o ecocompatibile pone come prima necessità l’attenzione all’ambiente. L’edilizia, infatti, in un paese industrializzato influisce per il 40% nel consumo globale di energia e per il 51% nella quantità di emissioni di CO2 in atmosfera.

Riassumendo, nella progettazione ecocompatibile entrano in gioco tre paradigmi:

  • Paradigma ecologico: si fonda su relazioni tra luogo ed elemento costruito. Le caratteristiche del luogo guidano la progettazione e sono elementi connotanti dell’architettura stessa relativa alla forma e alla tecnologia dei materiali utilizzati;
  • Paradigma bioclimatico: si fonda sullo sfruttamento della risorsa clima, per il controllo del benessere degli spazi abitativi.
  • Paradigma energetico: si sviluppa in maniera sinergica rispetto a quello bioclimatico. A partire dall’energia solare, considerata come il mezzo di climatizzazione preferenziale degli edifici, si sviluppano sempre più sofisticate tecnologie per climatizzare gli edifici con un consumo di energia prossimo allo zero.

Il paradigma ecologico e il paradigma bioclimatico si fondano sullo studio dei primi insediamenti umani. Mentre il paradigma energetico risponde all’esigenza imposte dalla crisi energetica e dal consumo delle risorse con disponibilità limitata.

Il comfort degli edifici evoluti

Accanto al soddisfacimento dei requisiti essenziali per realizzare un edificio evoluto ad energia prossima allo zero, l’architettura bioclimatica si pone come obiettivo anche quello di garantire il soddisfacimento e il mantenimento delle condizioni di comfort degli utenti della casa naturale. Nel nostro caso, il comfort è inteso come soddisfacimento mentale e psicofisico dei fruitori dell’edificio. 

Da questo punto di vista l’architettura bioclimatica pone le condizioni per garantire i requisiti per il controllo della qualità dell’aria dell’edificio, della temperatura, dell’umidità, dell’illuminazione naturale e dell’acustica, limitando al minimo l’uso degli impianti che comportano consumi energetici da fonti tradizionali.

 

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